Siamo alla volata finale, ragazzi, un ultimo scatto e sarete arrivati all’ultimo gradino, quello più importante della lunga, a volte, anche un po’ tortuosa scalinata che, fra qualche giorno, raggiunto l’ambito traguardo del diploma di maturità, vi aprirà alla vita e vi consegnerà al futuro.
Da quel momento, ufficialmente lasciata la scuola, avrà inizio per voi la costruzione del grande mosaico della vostra esistenza; starà a voi sceglierne i colori ed il tema, ma lo comporrete tessera dopo tessera, con l’accortezza ed il controllo che contraddistingue chiunque abbia piena coscienza di progettare qualcosa di assolutamente suo che, con dignità e consapevolezza, però, dovrà consegnare ai posteri.
Ciascuno di noi, ragazzi, è parte della storia e, in quanto tale, ha immense responsabilità che non dovrà e non potrà ignorare.
Vi scontrerete con le asperità del terreno, incrocerete dei bivi e, non di rado, dovrete far ricorso alla vostra forza, al vostro coraggio, alla vostra capacità di discernimento per operare scelte importanti, quando non determinanti, ma se saprete mirare in alto come meritano gli sforzi fin qui fatti per la soddisfazione dei vostri desideri, le figure che disegnerete nel grande affresco che vi accingete a realizzare, assumeranno le gradevoli forme della gioia e della speranza.
Perché ciò si realizzi i dirigenti scolastici, i professori, gli Ata che sono stati, ad oggi, insieme alle vostre famiglie, gli artefici più attenti, della vostra crescita, si sono dati tanto da fare e, alle conoscenze e competenze a cui la scuola guarda con precipuo interesse, vi hanno trasmesso parte di se stessi, e delle loro esperienze, mai trascurando di puntualizzare in merito a quei valori che vi hanno fatto uomini e cittadini, membri effettivi di una società sulla quale, ciascuno per la propria parte, avrete importante ed indelebile impatto.
Siete la generazione, dal dopoguerra, che ha patito le difficoltà maggiori, non ultime quelle determinate dal Covid e dal duro lockdown, ma siete pure la generazione che ha saputo affrontare il cambiamento che la pandemia ha imposto e lo avete fatto con dignitosa caparbietà, aiutando ed accompagnando una trasformazione, anche sociale che è ancora in atto che dovete essere voi, più di ogni altro, ad ulteriormente armonizzare.
Ho pensato tanto prima di rivolgermi a voi, volevo evitare le solite banalità in cui si rischia di incorrere in questi casi; allora, ho deciso di scrivere ciò che avrei detto, in occasione dell’ultimo giorno di scuola, ai miei alunni, con la commozione di chi sa bene che il “primo volo”, i fanciulli, lo dovranno fare da soli.
Di fatto, ragazzi, così non sarà, se saprete far tesoro di ciò che la scuola è stata per voi e conservare la ricchezza dei contenuti di cui la scuola è stata, in questi anni, foriera, da soli non sarete mai, porterete sempre con voi immagini piene e variopinte e, soprattutto, un turbinio di sentimenti e sensazioni che saranno la tessera centrale dalla quale farete partire il quadro della vostra vita e del vostro domani e che starà a voi rendere opera d’arte.
Un sincero pensiero di gratitudine, nel ringraziarli, anche a nome dell’Amministrazione, per il loro impegno aggiuntivo, va ai Presidenti e ai componenti delle Commissioni esaminatrici che lavoreranno senza soluzione di continuità fino a giugno inoltrato ed al personale dell’Ufficio scolastico provinciale per l’oneroso lavoro di preparazione svolto, in questi mesi, in favore delle scuole e dei ragazzi tutti.
In bocca al lupo, ragazzi e, ad Majora semper
Stello Vadalà