Cari ragazzi, cari maturandi, finalmente ci siamo, domani la prima prova di quell’esame che vi porterà dritti al vostro futuro.

   Si conclude così, per voi, il ciclo scolastico che vi ha visti unici e preziosi protagonisti di un grande percorso durante il quale avete acquisito quelle abilità e quelle competenze che vi proietteranno nel cosiddetto “mondo dei grandi”, che vi apriranno e, a pieno titolo, le porte di quella società che già vi aspetta e che ha bisogno di voi per crescere e rinnovarsi e di cui sarete parte integrante ed insostituibile.

   Comprendo bene, l’ansia oggi è alle stelle e, domattina, appena in aula, l’adrenalina comincerà a salire. Tranquilli, durerà solo un attimo, giusto il tempo della dettatura delle tracce; da quel momento dovrete essere lucidi e presenti a voi stessi e allora, dovrà essere la vostra acquisita maturità a farla da padrona perché possiate dimostrare alle Commissioni e a voi stessi, quanto davvero acquisito in questi anni trascorsi tra i banchi.

   Sappiamo tutti bene cosa avete dovuto sopportare a causa della pandemia, sappiamo tutti bene cosa vi è costato stare lontani gli uni dagli altri.

   Abbiate, però, la consapevolezza che il mondo della scuola non vi ha lasciati soli che, per voi, per la vostra formazione, si è rinnovato nelle scelte metodologiche ed ha celermente individuato più incisive strategie che, nonostante tutto, ne sono convinto, vi hanno ulteriormente arricchito, rafforzando, nella pluralità dei casi, il vostro carattere e la vostra determinazione, gli stessi a cui avete dovuto, e con tutte le forze, far ricorso per ben superare quel difficile momento.

   Sappiate, ragazzi miei, che, alla luce di tutto ciò, la scuola, in tutte le sue componenti, è orgogliosa di voi, del vostro agire, del vostro essere stati solidali e partecipi, del vostro non volervi fermare di fronte alle palesi difficoltà, dell’immutata volontà di perseguire i vostri sogni e, soprattutto, della forza con la quale avete affrontato l’era del contagio da coronavirus.

   Dimostrate, allora, ancora una volta, ciò che valete; i professori delle Commissioni che, a nome dell’Amministrazione ringrazio per l’abnegazione ed il senso del dovere (alla riunione preliminare di ieri nessuna defezione significativa), gli stessi che vi hanno seguito nel corso dell’ultimo anno di studi ed i presidenti apprezzeranno la vostra capacità di destreggiarvi sui contenuti acquisiti e la vostra maestria nel saperli mettere insieme, in una sorta di felice contaminazione che sugellerà la vostra avvenuta “maturità”.

   L’Ufficio Scolastico provinciale ha lavorato sodo, in questi giorni, perché tutto fosse pronto per quello che mi piace definire il “grande evento” di ciascun anno scolastico ed ogni cosa è, perfettamente, al suo posto ed ora tocca a voi.

  In bocca al lupo e ad Majora semper

                                                                                                                                               Con stima e tanta fiducia              

                                                                                                                                                            Stello Vadalà

 

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