23 NOVEMBRE 2024
27 novembre-3 dicembre
MESSINA, ORGOGLIO E DIGNITÀ PER LA LINGUA SICILIANA: 11 EVENTI IN 7 GIORNI
Rosaria Brancato
Nei Leoni di Sicilia di Stefania Auci c’è Ignazio Florio (figlio di Vincenzo, che pose le basi di un vero e proprio impero) che alla moglie Giovanna D’Ondes Trigona di nobile stirpe palermitana nell’epoca in cui la decadenza economica andava di pari passo con l’arroganza delle origini, rimprovera l’uso del dialetto. Anzi la obbliga pure a continue lezioni di lingua. Di lì a poco l’idea che la lingua siciliana, per quanto parlata dai nobili, non era degna dell’Unità d’Italia, si radicò non soltanto negli atti dello Stato ma nel Dna dei siciliani. Che oggi se ne vergognano.
A fine settembre l’associazione ARB ha avviato un percorso (QUI), grazie a sinergie con istituzioni nazionali ed Europee per il recupero della dignità della lingua siciliana (che non è un dialetto), unica tra le lingue delle Regioni a Statuto Speciale ad essere negletta ed associata ad ogni tipo di pregiudizio, compreso quello di essere la lingua dei mafiosi.
Il percorso continua con la “Settimana della lingua siciliana”, con ben undici appuntamenti che coinvolgeranno scuole, licei, associazioni, ed una “coda” anche a Bruxelles. La serie di eventi è stata presentata nello Spazio Lilla nel corso di una conferenza stampa.
7 giorni 11 eventi
Undici appuntamenti in sette giorni per risalire alle radici e alle origini del siciliano declinandone bellezza in arte, cultura, letteratura e musica. Dal 27 novembre al 3 dicembre sono previsti una serie di eventi presso le librerie Feltrinelli Point e Mondadori BookStore, i licei Maurolico e La Farina, il Comprensivo Isole Eolie, la sede dell’associazione ARB, Spazio Lilla, la Fondazione Albatros e Villa Cianciafara.
«L’iniziativa- ha spiegato il presidente di ARB, Davide Liotta– nasce dalla tavola rotonda sulla dignità della lingua siciliana del 26 settembre scorso e ha come obiettivo quello di valorizzare la lingua siciliana e superare il pregiudizio che ne inibisce l’utilizzo come lingua».
In quell’occasione peraltro si è vista la partecipazione dell’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao che proprio su queste tematiche si è mosso a livello internazionale.
TUTELA E VALORIZZAZIONE
«Oggi – spiega Corrao, in collegamento da remoto da Bruxelles – il siciliano non ha purtroppo nessuna tutela né a livello nazionale né a livello regionale con il rischio serio di perdere molto del nostro patrimonio linguistico. Ecco perché è necessario e urgente avviare un percorso di tutela e valorizzazione che superi stereotipi e stigmi che ancora oggi vedono il siciliano come una lingua di serie b o peggio da mafiosi e dia la possibilità a tutti i siciliani del mondo di avere una propria lingua attraverso la quale esprimersi e riconoscersi”
Nelle prossime settimane è previsto un evento al Parlamento europeo, promosso dall’eurodeputato che è un altro fondamentale tassello in questo percorso che la Sicilia deve fare collettivamente, anche alla luce di una legge regionale del 2011 rimasta praticamente inattuata e che prevedeva che le scuole fossero in prima linea su questo fronte.
«La Repubblica Italiana – dichiara il dirigente superiore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Aurelio La Torre – riconosce oggi dodici minoranze linguistiche, molte delle regioni a statuto speciale, ma non cita il siciliano e questo ci indigna. L’idea è quella di presentare un manifesto per riunire le diverse forze che in maniera diversa vogliono promuovere il riconoscimento della lingua siciliana perché tutti i siciliani possano godere di questo immenso patrimonio.»
Tra gli interventi quello di Josè Villari, editore di Todo Modo Tv, media partner dell’evento che ha presentato un progetto condiviso con molti istituti scolastici cittadini e ispirato all’articolo 1 della legge regionale 9 del 2011 che promuove la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado. Il progetto prevede il coinvolgimento dei ragazzi, come piccoli reporter, nella redazione di testi e materiale audiovisivo in italiano e siciliano.
Ultima tappa del percorso un convegno a Bruxelles sulla lingua siciliana il 7 dicembre prossimo.