18 OTTOBRE 2023

 

San Marco d’Alunzio: prevenzione e sana alimentazione nell’incontro “Mangiar sano a Scuola”

La conferenza si è tenuta ieri sera, presso l'Auditorium Santa Maria dei Poveri, in occasione della presentazione delle tabelle alimentari per la mensa.

GABRIELE ONOFARO

 

Si è tenuta ieri sera, presso l’Auditorium Santa Maria dei Poveri di San Marco d’Alunzio, l’interessante conferenza dal titolo “Mangiar sano anche a Scuola“, in occasione della presentazione delle tabelle alimentari per la mensa scolastica.

L’incontro, presentato dall’Assessore Comunale Beatrice Fiocco e che ha preso il via con i saluti istituzionali del Sindaco Filippo Miracula, si è basato sull’importanza di una corretta e sana alimentazione a partire dalle strutture scolastiche.

Hanno preso parte alla conferenza diversi relatori, tra cui: il Prof. Paolo Spagnolo, docente di Educazione Fisica presso il Liceo “Lucio Piccolo” di Capo d’Orlando, la Dott.ssa Maria Lidia Lo Prinzi, dietista, educatore FED (Formazione, Educazione, Dieta) all’ASP di Messina, la Dott.ssa Melania Scaffidi, pediatra, la Dott.ssa Tindara Monici, psicologa e psicoterapeuta, e la Prof.ssa Antonina Gaglio, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Torrenova.

Il Prof. Spagnolo ha affrontato il tema “Prevenzione degli infortuni nello sport, attraverso una corretta alimentazione“, evidenziando l’importanza dell’acqua nell’alimentazione (bisogna evitare la disidratazione, facendo attività fisica, bevendo ogni 20 minuti). Gli alimenti che prevengono gli infortuni sono: vitamina C e D, zinco, cereali, frutta/verdura, carne/pesce/uova/legumi, frutta secca. Il calciatore Lionel Messi, ex del Barcellona e adesso in forza all’Inter Miami, nel corso della sua carriera ha avuto diversi infortuni e, per limitarli, ha seguito una dieta ad hoc, composta da: acqua, olio d’oliva, cereali integrali, frutta e verdura biologica. Il docente di Educazione Fisica ha poi fatto i complimenti all’Amministrazione Comunale di San Marco d’Alunzio, per l’inizio della mensa scolastica, considerato che in molti paesi ancora il servizio non ha preso il via.

 

La Dott.ssa Lo Prinzi si è occupata de “La rete territoriale all’interno del programma regionale FED: il ruolo della ristorazione collettiva”. La parola d’ordine deve essere “Prevenzione“, con un’alimentazione varia ed equilibrata, sostenibilità, riciclo e tutela dell’ambiente, movimento, stile di vita sano, valorizzazione del territorio e delle sue tipicità, spesa consapevole, attenzione alle etichette, convivialità e condivisione. Le tabelle alimentari dietetiche partono dal 2018 e prevedono 2 stagionalità diverse (autunno-inverno e primavera-estate) e 4 settimane diverse per l’asilo nido; dall’infanzia all’adolescenza rimane anche la diversità per la stagionalità. Il lavoro del FED qualche giorno fa è stato presentato al XX Congresso Nazionale dell’A.D.I. (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) svoltosi a Salerno. Il programma FED (FormazioneEducazioneDieta) è stato avviato dalla Regione Siciliana nel 2013, con l’obiettivo di promuovere la salute coniugando l’acquisizione di buone prassi, a partire dalla Dieta tradizionale siciliana, basata sui principi della Dieta Mediterranea, fino ad arrivare a favorire la diffusione dei prodotti tipici locali.

La Dott.ssa Melania Scaffidi ha relazionato invece su “Obesità: una “malattia” da prevenire con una sana alimentazione”, facendo notare che col Covid tanti bambini hanno avuto un aumento di peso. L’obesità si deve iniziare a curarla dalla culla. Il latte materno è insostituibile ed è una cura per l’obesità; infatti un bambino ben allattato ha meno possibilità di diventare obeso. Secondo il rapporto Osservasalute del 2016, emerge che in Italia nel 2015 più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso; le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7%) e in sovrappeso (Basilicata 39,9%, Campania 39,3%, Sicilia 38,7%), rispetto a quelle settentrionali. Nel panorama europeo l’Italia, secondo un recente report dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), è tra i primi posti per l’incidenza dell’obesità; infatti l’Italia presenta la percentuale più elevata (pari al 42%) di bimbi in sovrappeso o obesi nella fascia di età 5-9 anni, mentre si colloca al quarto posto nella classe di età 10-19 anni, con il 34,2% dei giovani affetti. La scelta, l’acquisto e la preparazione degli alimenti sono interamente responsabilità dei genitori; a tal proposito piccoli cambiamenti possono fare la differenza. Bisogna dare la priorità alla verdura, all’inizio di ogni pasto, eliminare snack e dolciumi vari, utilizzare spremute e centrifugati al posto delle bevande dolci, ridurre i cibi pronti, evitare il fast food, non mangiare mai davanti alla tv, al computer o al cellulare, consumare i pasti con convivialità in famiglia.

La Dott.ssa Tindara Monici ha parlato di “Alimentazione: aspetti psicologici e relazionali”, mentre la Prof.ssa Antonina Gaglio ha messo in evidenza “L’importanza dell’educazione alimentare a Scuola”. Il rapporto con il cibo si intreccia, fin dalla nascita, con le esperienze affettive: allattamento e svezzamento. Il pasto deve essere un’occasione di incontro: mangiare e comunicare sono inseparabili. Nel 1954 lo psicologo Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano, basato su una gerarchia dei bisogni: alla base c’è la fisiologia, poi sicurezza, appartenenza, stima e autorealizzazione. I bambini possono manifestare alcuni disturbi del comportamento alimentare (DCA); ci può essere la fobia del cibo, un evitamento emotivo del cibo, un’alimentazione selettiva, l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa. E’ molto importante da parte dei familiari cogliere al più presto i segnali di allarme, che potrebbero indicare la presenza di un DCA; i bambini con disturbi alimentari spesso cercano di mantenere segreti i loro comportamenti e le loro abitudini alimentari malsane, ma ci sono alcuni comportamenti che si configurano come campanelli d’allarme. Un esempio quello degli indicatori di bulimia: esercizio fisico eccessivo, uso di lassativi e diuretici, costante mal di gola, enormi quantità di cibo in camera, ingiallimento dei denti, eccessivo tempo trascorso in bagno subito dopo il pasto. I genitori possono seguire a riguardo alcuni suggerimenti, come: stabilire abitudini alimentari sane, mangiare pasti sani ed equilibrati, discutere di quanto gli alimenti siano sani, non “buoni” o “cattivi”, non criticare l’aspetto fisico dei bambini, prestare maggiore attenzione se vi è familiarità con i disturbi alimentari, rivolgersi tempestivamente a uno specialista se si ritiene che il proprio figlio possa avere un disturbo alimentare.

 

 

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